Chiunque abbia un’età compresa tra i 18 ed i 60 anni
ed un peso corporeo non inferiore ai 50chili, può
presentarsi presso una sede AVIS e chiedere di iscriversi per donare il
proprio sangue.
L’aspirante donatore verrà sottoposto ad un colloquio
ed una breve visita effettuati da un medico per accertare se vi
sono controindicazioni alla donazione. Durante il colloquio il medico accerterà
se il candidato ha tenuto comportamenti non corretti (assunzioni di droghe,
rapporti sessuali a rischi, ecc..), se è stato o è tuttora
affetti da determinate malattie (epatiti virali, malattie veneree, alcolismo,
diabete, ecc..) oppure se esistono al momento cause che possono impedire
solo temporaneamente la donazione.
Questa fase è di fondamentale importanza perché il racconto
spontaneo evidenzia subito se vi sono elementi che possono impedire la
donazione, ma è anche la fase più difficile e delicata.
E’ indispensabile che l’aspirante donatore risponda
sinceramente e responsabilmente sottoscrivendo un consenso informato su
quanto dichiarato.
Dopo la visita, se clinicamente idoneo, l’interessato viene sottoposto
a tutti gli esami indicati dalla legge al fine di tutelare la sua salute
e quella del ricevente.
Una volta dichiarato idoneo ed effettuata la donazione, il donatore diventa
ufficialmente socio AVIS.
La
donazione consiste nella raccolta di circa 400 cc di sangue (prelevato da
una vena del braccio). Su ogni unità di sangue prelevata al singolo
donatore il S.I.T. effettua una serie di esami di laboratorio (stabiliti
dalla legge) che hanno il duplice scopo di tutelare la salute dello
stesso e di tutelare il ricevente. Il prelievo di sangue è la tecnica
più semplice e più diffusa. Nella sacca così prelevata, quindi, sono contenuti
tutti i componenti del sangue: plasma, globuli rossi, globuli bianchi e
piastrine. Il concetto moderno di trasfusione si è però ampliato ed ha portato
all'introduzione di un procedimento tecnico che prende il nome di aferesi.
Si tratta di una tecnica che consente, attraverso speciali
apparecchiature, di prelevare solo i componenti del sangue di cui
si necessità. Ciò, oltre a permetter una maggiore conservabilità
dei componenti del sangue e quindi una maggiore possibilità di utilizzo,
consente anche di fornire al ricevente solo gli "elementi" necessari. Con
l'aferesi il donatore può essere sottoposto a un maggior numero di prelievi
senza che il suo organismo subisca effetti indesiderati.
Il
sangue costituisce un valido presidio terapeutico integrativo in molte malattie
e in alcune patologie rappresenta tutt'ora l'unica e insostituibile terapia.
Il sangue è, a tutti gli effetti, un farmaco attualmente impossibile
da riprodurre in laboratorio. Infatti nonostante i grandi progressi
tecnologici e scientifici della medicina, non è possibi le, ancora oggi,
disporre di sangue "artificiale". Quindi, l'uomo rimane, al momento, l'unico
fornitore di sangue. In Italia, solo in alcune regioni, si è raggiunta l'autosufficienza
di sangue, mentre in altre esiste una grave carenza (il fabbisogno nazionale
di plasma ed emoderivati è coperto soltanto per circa un terzo); pertanto
si è costretti a rifornirsi all'estero dove, in molti casi, ci si affida
a donatori poco controllati sotto il profilo sanitario.
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